
La Villa Duchessa di Galliera è una villa nobiliare genovese ubicata nel quartiere di Voltri sul colle Castellaro.
La villa si è sviluppata dall'annessione successiva di diverse proprietà. Il corpo più antico denominato "Paraxo" era stato fatto costruire dalla famiglia aristocratica Mandillo.
La villa è collocata su una terrazza a mezza costa a cui si accede da due monumentali scale simmetriche. Il corpo centrale, sormontanto al centro dallo stemma dei Brignole, corrisponde al nucleo originario seicentesco mentre le due ali sono state aggiunte successivamente. Contrariamente al solito l'ingresso principale non è situato al centro dell'edificio ma bensì sotto un portico posto sotto l'ala est.
Gli interni conservano affreschi settecenteschi e decorazioni in stile rococò. Di particolare pregio la Sala delle Conchiglie.
Sul retro della villa trova spazio un interessante giardino d'inverno.
La villa ha anche delle dependance: il Caffè, la Latteria e il Castello Belvedere che dopo anni di decadenza sono state ristrutturate utilizzando i finanziamenti elargiti in occasione delle manifestazioni colombiane del 1992.
Il parco della villa, attualmente adibita dal comune a parco urbano si estende per circa 32 ettari.
È costituito da una parte a giardino, nei dintorni della villa, con elementi botanici classici dei giardini dell'epoca quali cedri, cipressi, ippocastani, magnolie, e palme con innesti di vegetazione tipica ligure quali pini e lecci ed un'altra tipicamente agricola con olivi e alberi da frutto e abitazioni contadine.
In una spianata erbosa troviamo un recinto per i daini, vera attrazione dl parco.
Subito fuori di due dei cancelli del parco troviamo due chiese: il convento San Francesco, ora in disuso, in basso e il Santuario Madonna delle Grazie (intitolato anche a san Nicolò) in cima alla collina.
Chiesa degli Angioli
Chiesa di Sant'Ambrogio
Chiesa di Sant'Erasmo
Chiesa di Santa Limbania - (XIII secolo) - nell'omonima piazzetta di Borgo Cerusa è sede della Confraternita N.S.del Rosario, detta dei Turchini. Sotto l'altare il "buco" dove si introduce la testa per ottenere protezione.
Il Santuario della Madonna delle Grazie di Voltri è un santuario dedicato alla Madonna delle Grazie situato all'interno della Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera. È oggi annesso a un convento dei frati cappuccini.
La leggenda ne fissa la fondazione al I secolo d.C., ma si presume che con ogni probabilità la sua costruzione risalga del IV secolo.
La chiesa era in origine l'antica parrocchia di San Nicolò di Voltri, citata dal 1205 ma certamente di origini assai più antiche. Aveva al fianco un ospitale per pellegrini di cui si hanno notizie dal 1368.
È probabile che antecedentemente avesse il titolo di Santa Croce.
La chiesa venne assegnata nel 1568 alle cure dei Cappuccini, che vi fondarono un convento.
Allontanati i frati nel 1866 in seguito alle leggi eversive emanate dal regno di Sardegna, vi poterono ritornare per iniziativa della duchessa di Galliera, che acquistò il complesso e lo restituì agli antichi proprietari. La chiesa venne restaurata in stile neogotico fra il 1866 e il 1881, traendo verosimilmente ispirazione dalle strutture originarie dell'antica parrocchiale che ancora si conservano sotto la decorazione posticcia.
L'edificio attuale è a tre navate, affiancato da un poderoso campanile cuspidato. Non rientra infatti nei canoni dell'architettura cappuccina, sempre rispettosa delle regole costruttive codificate con le Costituzioni emanate nel 1536 e perfezionate nel 1575, che imponevano una semplice chiesa ad aula unica di contenute dimensioni e priva di decorazioni non funzionali alla preghiera e alla devozione. Con i lavori ordinati dalla duchessa fu riorganizzata la facciata, che aveva in origine tre portali, e realizzate le volte a crociera all'interno, fino ad allora coperto con un tetto ligneo a vista.
Il quadro della Madonna con Bambino dell'altare maggiore apparteneva all'antica chiesa di San Nicolò: è un'opera commissionata nel 1502 al pittore milanese Corrado di Odone per la cappella della Madonna delle Grazie.
Alla fase tardottocentesca legata alla ristrutturazione della chiesa appartengono invece le tombe dei genitori della duchessa, Artemisia Negrone (1865) all'inizio della navata sinistra, e Antonio Brignole Sale (1863), in quella di destra.
Dal 1866 vi è annessa una cripta funebre, realizzata sotto il coro con accesso autonomo esterno; fu voluta dalla duchessa Maria Brignole Sale De Ferrari. In essa sono sepolti oltre a lei il marito Raffaele De Ferrari, il figlio Andrea, il padre Antonio ed altri suoi parenti.